La sfida competitiva risiede oggi nella capacità delle aziende di innovare continuamente i propri prodotti, processi, servizi, customer journey, facendo leva su tre aspetti fondamentali: ridurre il lead time, migliorare le prestazioni e le funzionalità offerte (elevato grado di personalizzazione) ed infine soddisfare i bisogni del consumatore agendo su fattori fisici (ergonomia fisica e funzionale), psicologici (ergonomia cognitiva) e sociali (stimolare il senso di affezione e riconoscibilità). Gli ultimi due aspetti evidenziano il ruolo fondamentale del consumatore nel processo di sviluppo del prodotto, orientato oggi non più solo alla riduzione del gap tra la qualità progettata e quella percepita dall’utente finale, secondo un approccio User-Centered Design (UCD) tradizionale, ma sempre più orientato a creare esperienze ricche di significato. L’Experience Design (XD) rappresenta oggi il paradigma fondamentale della progettazione integrata che mira a sviluppare prodotti, sempre più complessi ed interattivi, ma allo stesso tempo inclusivi, capaci di emozioare e offrire benessere psico-fisico agli individui garantendo al contempo elevati livelli di prestazioni. Le principali problematiche riscontrabili nell’implementazione di un approccio XD sono: difficoltà nel coinvolgere l’utente/consumatore nella valutazione del design fin dalle prime fasi di progettazione, elevati costi di prototipazione fisica necessaria per l’effettuazione di test per la valutazione della user experience, aumento del time to market dovuto ad un processo altamente iterativo che coinvolge designers, psicologi, esperti di scienze cognitive e progettisti.
L’attività di ricerca svolta in questo ambito si concentra principalmente sui seguenti aspetti:
Le attività di ricerca vengono svolte nel laboratorio di Virtual Reality e Virtual Prototyping.