La crescente attenzione verso i temi dello sviluppo sostenibile in ambito manifatturiero sta spingendo sempre più le aziende ad approfondire tutti e tre i pilastri della sostenibilità, incluso quello sociale. Inoltre, la quarta rivoluzione industriale definisce non solo un cambiamento nella produzione ma anche un nuovo modo di interazione degli uomini con il sistema produttivo. Complessivamente, la letteratura scientifica affronta il benessere dell’operatore e il suo ruolo nell’industria 4.0 da punti di vista diversi e complementari, ma evidenzia la mancanza di approcci olistici e proattivi. In particolare, fornisce numerosi metodi e strumenti per l’analisi ergonomica; illustra come la tecnologia supporti sempre più l’operatore nello svolgimento delle attività; sottolinea l’importanza e i confini della collaborazione tra uomo e automazione e ribadisce la necessità di un nuovo modello di fabbrica basato sull’adattamento dinamico. Di fatto, mancano framework, metodi e strumenti che arricchiscono la prospettiva fisica e di processo del lavoro per comprendere altri aspetti rilevanti al fine di valorizzare il capitale umano e considerare concretamente, costruttivamente e a 360° il suo benessere nel contesto lavorativo. Emerge, inoltre, la necessità di nuovi approcci volti a supportare la progettazione e la valutazione del lavoro, in un contesto di produzione caratterizzato dalla compresenza di lavoratori umani e CPS. In questo contesto, la ricerca è mirata a definire un modello di plant sostenibile da un punto di vista sociale con una particolare attenzione alle esigenze degli operatori all’interno del workshop. Tale modello si basa sulla ricerca del miglior trade-off tra gli obiettivi di produzione e le esigenze fisico-cognitive degli individui che operano nel contesto produttivo, misurate attraverso un ambiente sensorizzato in grado di monitorare parametri vitali ed ambientali all’interno del plant. L’analisi dei dati attraverso algoritmi intelligenti consente di identificare quali attività impattano maggiormente sugli operatori e definire le azioni correttive da attuare per modificare gli ambienti produttivi verso le necessità degli stessi, definendo un paradigma funzionante duale di integrazione uomo-macchina. L’obiettivo è definire le condizioni ottimali per l’operatore 4.0 che interagisce con i sistemi di tecnologia avanzata (robot collaborativi, tecnologie di realtà aumentata, etc.) verso la standardizzazione delle competenze avanzate necessarie alla gestione nella fabbrica del futuro.
Le attività di ricerca vengono svolte nel laboratorio di Virtual Prototyping